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Stimolato dal dialogo tra due “linkediani” che seguo e stimo particolarmente – per competenza lucidità, pacatezza e misura – ho scritto dei brani qua e là che raccolgo come brogliaccio, giusto per non perderli, e in attesa di “decentizzarli”. In verità spero che qualcuno magari “contrandomi” duramente mi dà contributi utili per approfondimenti e integrazioni
“Interessante questa conversazione tra Luca Tacconi e Massimo Manca sulla politica internazionale. Provo a dire la mia. Né Usa né Russia hanno interesse a una Europa forte e unita. Sarebbe un ulteriore competitor di cui non hanno bisogno. Ammesso che gli Usa vogliano giocare l’Europa come un alleato nel loro confronto con la Russia, ottengono ciò attraverso la Nato che controllano e alla quale ci chiedono di dare più soldi. La Russia, innervosita dalle sanzioni che gli Usa hanno imposto all’UE di praticare alla Russia con la scusa dell’Ucraina, solo innervosita perché l’export russo di gas continua e le esportazioni da UE sono limitate (autogol )non vede un aumento di forza Usa contro la Russia per via di un alleato debole e diviso. Per entrambi siamo un partner commerciale con il quale fare affari, soprattutto con un ruolo di consumatori. L’UE ha favorito questa situazione: divisa su tutto, priva di conduzione politica con burocrazia invasiva inadeguata a trazione tedesca e un Parlamento inerme. La Germania è mercantilista (tre secoli indietro) e ha ammazzato il Sud Europa con l’austerity, la Francia sciovinista ha causato casini in Africa (Libia e Paesi del Franco africano) l’Italia è fonte di incertezza e inefficienza. SEGUE
Per entrambi l’Europa si configura come pollaio di gallinelle per le quali c’è di volta in volta da scegliere se raccogliere le uova o mangiarsele in brodo o arrosto. Tra i Paesi UE in questa fase l’Europa può essere utile sia a Usa che a Russia perché è debole può volontariamente o meno (tanto più nella sua attuale stagione di liberismo sovranismo populismo) accelerare la disgregazione di quel poco che è rimasto della UE. Paradossalmente il simmetrico è vero per la Russia (nell’attuale Governo i 5 stella danno “garanzie agli USA” e la Lega a Putin. Dolorosamente riconosco che siamo rimasti a “Franza e Spagna purché se magna). Dovessimo alzare la cresta è pronta la mazza del debito pubblico che consente manovre varie. Ai poteri forti (finanza internazionale e per quello che valgono nel settore finanziario i Governi Usa e Russia, essendo Trump lo scudiero e non il re della finanza Usa ed essendo Putin con la sua democratura forse un po’ più che scudiero, ma su di una finanza ben più modesta) servono clienti che prendano soldi a prestito e siano abbastanza solidi da non creare rischi reali di default , ma anche abbastanza deboli per poter giustificare un tasso più elevato di quello medio. FINE DEL 2 SEGUE
3/4 Naturalmente dobbiamo comprare gli F 35 et similia (Trump vorrebbe anche comprassimo LNG da fracking USA, ma questo non piace a Putin) e smantellare, ridimensionare o svendere imprese che erano in grado di competere a livello internazionale. FCA e non più Fiat, Ansaldo smantellata con brani Hitachi, Telecom francese, Nuovo Pignone da decenni USA, grande distribuzione organizzata nell’alimentare tra Lidle e Auchan, BNL a Paribas, grandi firme della moda ai francesi , …. Restano PMI vitali alcune high tech, nella componentistica e dei servizi, ma quasi niente sistemisti o sul prodotto finale B2C (quale è la nostra Philips o Siemens?). Ci restano alcune briscole tra le quali design, stile di vita, agroalimentare di qualità, beni culturali ma questo è uno “strato alto” che muore se quello basso non regge (a Roma i turisti di fascia alta non sono compatibili con buche, cumuli di immondizie e migranti ciondolanti ovunque se non dediti ad altri passatempi dei quali lo spaccio è il meno peggio). Per questo mi cadono le braccia quando non si vede (vicenda notizie su semaforini) che rischiamo di perdere con l’agroalimentare di fascia alta una componente del trinomio turismo, beni culturali enogastronomia per noi irrinunciabile. SEGUE
La Cina è una realtà destinata a primeggiare per numero di abitanti ed estensione del territorio, risorse materiali ma soprattutto per capacità di visione e determinazione. Fattore chiave di successo è l’accentramento di potere che consente tempi di decisione e attuazione per noi impensabili. Mi duole dirlo ma la dittatura, appena mascherata da democrazia sui generis, può avere efficienze eccezionali; il prezzo è molto elevato: diritti civili e perfino diritti umani (notare che qualche anno fa se ne parlava continuamente ora tutti ne tacciono). Dimenticavo tra i fattori di successo il mancato rispetto dei diritti di proprietà intellettuale la politica monetaria e la lungimirante politica adottata in Africa e la accorta regia del Nordcoreano e del suo gingillo (chi glielo avrà dato?) La speranza di non essere dominati dalla Cina è legata … al successo dei primi scioperi in Cina. Intendo dire che prima o poi cesseranno ecodumping, social dumping, safety dumping e soprattutto il blocco di diritti e salari. Allora la competizione con l’Occidente cambierà , in parte. Resisteremo fino a quella data? SEGUE
Come la Cina vede l’Europa ce lo dice l’iniziativa “via della seta”. L’Europa e in particolare l’Italia ha ancora qualcosa che interessa la Cina e che i Cinesi sono pronti a comprare fornendoci i propri prodotti all’insegna dell’interscambio. Se il 10 % dei Cinesi come sembra possibile ha i soldi per comprare dagli Europei beni o servizi di loro interesse fa circa 200 milioni di potenziali clienti per un totale di circa 300 milioni di cittadini UE: non male. Ma dobbiamo avere qualcosa che li attiri e possibilmente non sia replicabile altrove come purtroppo è la tecnologia di cui noi disponiamo e della quale essi hanno bisogno ma temo per un breve periodo. Riflessioni disordinate poco sviluppate e criticabili ma forse utili come base per approfondimenti e integrazioni. Grazie per la pazienza.